La peritonite infettiva felina (PIF) è la principale causa
di morte dei gatti per infezione. La PIF si sviluppa quando il gatto
reagisce in modo non appropriato ad un'infezione da coronavirus
felino (CoVF). La maggior parte dei gatti semplicemente si infetta,
ospita lo CoVF per un mese o due, sviluppa una risposta di immunizzazione,
elimina il virus e vive felicemente nel seguito (vedi Come eliminare
l'infezione da CoVF da una pensione o residenza di gatti). Tuttavia,
per motivi che non riusciamo finora a comprendere appieno, alcuni
gatti, invece di guarire dall'infezione da CoVF, si ammalano di
PIF.
Lo stesso nome di peritonite è leggermente
inesatto: la PIF non è un'infiammazione del peritoneo (il
rivestimento interno dell'addome), ma è una vasculopatia
(infiammazione dei vasi sanguigni). I sintomi clinici che il gatto
sviluppa dipendono dall'eventuale danneggiamento dei vasi sanguigni,
e da quale organo (o organi) tali vasi alimentano.
PIF
classica o effusiva Questa è
la forma acuta della malattia, dove molti vasi sanguigni sono severamente
danneggiati ed il fluido fuoriesce da essi nella cavità addominale
o toracica (petto). Quando i vasi sanguigni nell'addome sono infettati,
la pancia del gatto si gonfia riempiendosi di un fluido detto ascite.
Quando i vasi sanguigni nel torace sono danneggiati il fluido si
diffonde nel petto, riducendo la capacità dei polmoni di
espandersi ed il gatto ha difficoltà a respirare.
PIF
non-effusiva o secca 
La PIF secca è la forma più cronica della malattia.
Nella PIF secca, il gatto ha spesso dei sintomi clinici vaghi, come
per esempio rifiutare il cibo, dimagrire, perdere la lucentezza
del pelo. Molti gatti con PIF secca diventano itterici, quando si
guarda dentro le palpebre, sembrano gialle. Se il gatto ha un naso
pallido, si può notare che anch'esso sembra giallo. Molti
gatti con PIF secca presentano segni nei loro occhi, di solito l'iride
(la parte colorata dell'occhio intorno alla pupilla) cambia colore,
e alcune parti di essa possono apparire brunite (vedi foto).

(Molte grazie alla signora M. for questa fotografia.)
Il gatto può avere l'occhio sanguinolento, o dei precipitati
bianchi possono apparire sulla cornea (la membrana chiara dell'occhio).
Per i veterinari: controllare gli occhi usando un oftalmoscopio
per verificare l'eventuale presenza di opacità del corpo
vitreo ed ispessimento dei capillari della retina (vedi foto sotto).

(Molte grazie a John Mould for questa fotografia)
Circa il 12% dei gatti con PIF sviluppano segni di disturbi neurologici:
spesso diventano atassici (hanno un passo vacillante e possono cadere
mentre camminano), possono avere tremiti del capo, spasmi epilettici,
il loro sguardo può vagare da una parte all'altra invece
di essere a fuoco.
Tuttavia, tutti questi segni clinici possono essere causati da
altre condizioni, spesso trattabili, e per questo un'accurata diagnosi
è essenziale.
Diagnosi
della PIF – Questa sezione è dedicata specificamente
ai chirurghi veterinari. La PIF è una condizione clinica
notoriamente difficile da diagnosticare, molte altre condizioni
si presentano con segni molto simili. Una diagnosi definitiva è
solo possibile post-mortem, o occasionalmente per mezzo di biopsia
(sebbene per avere risultati accurati dopo biopsia é necessario
eseguire la biopsia di di una lesione piogranulomatosa visibile,
che può richiedere una laparotomia). Solo nel 18% dei campioni
inviati al nostro laboratorio con sospetta PIF, la malattia viene
realmente diagnosticata. Poiché i gatti con PIF vengono solitamente
trattati per eutanasia, è assolutamente vitale che la PIF
venga accuratamente differenziata da altre condizioni cliniche trattabili.
Nel nostro laboratorio presso l'università di Glasgow,
offriamo un profilo PIF che conferma o esclude una diagnosi di PIF
in circa 90% dei casi. Il profilo PIF consiste di quattro parti:
un titolo di anticorpo coronavirus (CoVF) felino, rapporto albumina:globulina
(A:G) sull’effusione o plasma, livello di glicoproteina acida alfa
1 (AGP) e citologia o ematologia.
Profilo della
PIF eruttiva (“classica”)
Profilo
della PIF non effusiva (“secca”)
Sottoporre
un campione alla University of Glasgow per un profilo PIF
Test
anticorpo coronavirus felino
Rilevamento del virus tramite RT-PCR

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Profilo della PIF eruttiva (“classica”)
Titolo anticorpo CoVF La presenza
degli anticorpi indica che il gatto è stato infettato con
CoVF, la causa della PIF. Un titolo anticorpo CoVF può verificarsi
in casi di PIF effusiva o classica, ma la maggior parte dei gatti
con PIF hanno titoli di anticorpi estremamente elevati (uguali o
maggiori di 1280). Titoli di anticorpo uguali a 0 sono rari nei
casi di PIF casi e sono solitamente considerati indicativi di assenza
di PIF nel gatto. (Tuttavia, se altri parametri suggeriscono
una diagnosi di PIF, sebbene il titolo di anticorpo sia uguale a
0, allora questa è una situazione in cui il rilevamento di
CoVF tramite RNA (RT-PCR), eseguita su di una campione dell'effusione,
è diagnosi di PIF. In questi gatti c'è così
tanto virus nell'effusione che tutti gli anticorpi sono confinati
in essa, e non ce ne sono più disponibili per legarsi al
virus nella prova clinica)
Note: molti gatti sani e gatti con altre malattie, non PIF, hanno
anticorpi CoVF. La sola presenza di anticorpi CoVF non è
un sintomo di PIF, se gli altri parametri del profilo clinico non
indicano a diagnosi of PIF.
Concentrazione totale di proteine nell'effusione
e rapporto albumina:globulina (A:G) La concentrazione totale di proteine nell'effusione
di un gatto con PIF è di solito maggiore di 35 g/l e questo
di solito consiste in più globulina che albumina, facendo
decrescere il rapporto A:G. Un rapporto A:G minore di 0.4 indica
con buona probabilità una PIF; un A:G maggiore di 0.8 esclude
la presenza di PIF; per A:G tra 0.4 e 0.8 altri parametri vanno
considerati. Il rapporto A:G di un'effusione è una delle
prove più utili da eseguire in pratica per avere un'indicazione
rapida sulla possibilità che un gatto abbia PIF e può
essere eseguita usando una macchina VetTest (dividi i valori dell'albumina
per quelli di globulina).
Livello di AGP
La glicoproteina acida Alfa 1 (AGP) è una proteina
di fase acuta che si è rivelata molto utile per distinguere
la PIF da altre condizioni cliniche. Nella PIF, i livelli di AGP
sono di solito maggiori di 1500 mg/ml. In gatti normali, è
fino a 500 mg/ml. In gatti con peritonite batterica o pleurite,
l'AGP ugualmente aumenta, e questo è il motivo per il quale
è anche necessaria la citologia per differenziare queste
condizioni. Nell'infarto del miocardio, in malattie epatiche non
infettive e tumori, che sono le condizioni più comunemente
diagnosticate per errore come PIF, l'AGP è normale.
Citologia Nella
PIF effusiva, ci sono di solito meno di 3 x 109 cellule nucleate
per litro nell’effusione e le celle sono in modo predominante neutrofili
e macrofagi. Nella peritonite batterica e nella pleurite, il numero
di globuli bianchi è molto più alto e il citologista
vedrà di solito i batteri (se essi sono intracellulari, questo
indica che non si tratta di una semplice contaminazione del campione).
La citologia delle effusioni pleuriche è utile per la differenziazione
dei linfo-sarcomi del timo, perchè la cellula predominante
è il linfocita ed essi si presentano spesso come maligni.
Sommario Un gatto con PIF classica
dovrebbe essere sieropositivo per CoVF, la proteina totale dell’effusione
dovrebbe essere al di sopra dei 35g/l and il rapporto albumina:globulina
minore di 0.4 (o almeno meno di 0.8), l’AGP dovrebbe essere alta
(oltre 1500 microgrammi/ml) e la citologia dovrebbe rivelare poche
cellule nucleate che sono prevalentemente neutrofili e macrofagi.

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Profilo della PIF non effusiva (“secca”)
Titolo anticorpo CoVF I titoli anticorpo
CoVF nella PIF secca sono solitamente eguali o maggiori di 1280.
Un titolo anticorpo di zero esclude la PIF non effusiva.
NB: molti gatti sani oppure con altre malattie che non sono PIF
hanno anticorpi CoVF. La sola presenza di anticorpi CoVF non è
una diagnosi di PIF, se gli altri parametri del profilo non indicano
una diagnosi di PIF. Un gatto sano con un alto titolo di anticorpi
CoVF NON è un gatto con PIF secca.
Rapporto Albumina:Globulina (A:G)
Nella PIF la concentrazione di globulina nel siero o plasma
si innalza fino oltre i 40g/l. Di conseguenza A:G di solito si riduce.
Un rapporto A:G minore di 0.4 indica che la PIF è piuttosto
probabile, purché le globuline aumentino, ricordando che
un basso livello di albumina (per esempio, in malattie del fegato)
può anche artificialmente ridurre il rapporto A:G. un rapporto
A:G maggiore di 0.8 esclude la PIF; per un rapporto A:G tra 0.4
e 0.8, altri parametri vanno considerati.
Livello di AGP
AGP è una proteina di fase acuta che è utile
per distinguere la PIF da altre simili situazioni cliniche. Nella
PIF, i livelli AGP sono solitamente maggiori di 1500 ug/ml. In gatti
normali, sono fino a 500 ug/ml. Bisogna tener presente, tuttavia,
che AGP non è specifica, e sarà più elevata
anche se c'è un'infezione virale (non PIF), batterica (per
es., colangioepatite o pielonefrite in fase ascendente) o infezioni
da funghi o un trauma recente. La misurazione dell’AGP è
utile per distinguere la PIF da una neoplasia o da una malattia
al fegato non infettiva, quando i livelli di AGP saranno normali.
Ematologia Nella PIF non effusiva c’è
linfopenia, un’anemia non rigenerativa con un ematocrito di 30%
o meno e spesso una neutrofilia con una deviazione a sinistra (aumento
del numero di cellule immature). Bisogna ricordare che i gatti con
altre infezioni croniche possono avere simili modificazioni ematologiche.
L'ematologia è utile per differenziare la PIF dalla Haemobartonella
felis, infezione in cui l'anemia è rigenerativa e ci possono
essere organismi visibili sull’eritrocito.
Sommario Un gatto
con PIF secca dovrebbe avere un alto titolo di anticorpo CoVF, essere
hyperglobulinaemic ed avere un rapporto albumina-globulina. Dovrebbe
inoltre avere un alto AGP, lymphopenia, un ematocrito di meno del
30% che è non rigenerativo e probabilmente una neutrofilia.
Clinicamente, il gatto dovrebbe aver perso peso e avrà di
solito segni oculari come irite, ispessimento dei capillari della
retina, precipitati di cheratina, opacità dell'umore acqueo
o del corpo vetroso.
Ricorda: un gatto sano con un titolo di anticorpo CoVF NON è
un gatto con PIF secca.

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Sottoporre un campione alla University
of Glasgow per un profilo PIF
Si prega di notare che il profilo PIF NON va
usato per gatti sani. Per verificare l'esposizione a CoVF in un
gatto sano, inviate semplicemente un campione di sangue in eparina
per un titolo anticorpo CoVF.
PIF non effusiva o secca: inviare 2 campioni di 1ml di
sangue in eparina e 1 ml di sangue con EDTA e due tracce di sangue
seccato all'aria.
Inviare campioni con un modulo di richiesta esame (Può
essere scaricato da Companion Animal
Diagnostics o ottenuta chiamando il numero 0044-141 330
5777) o con il vostro indirizzo a:
Companion Animal Diagnostics
University of Glasgow Veterinary School Bearsden Glasgow
G61 1QH UK

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Test
anticorpo coronavirus felino Usate
un affidabile test anticorpo CoVF Uso
del test anticorpo CoVF
E' essenziale che il vostro chirurgo veterinario
usi un AFFIDABILE test anticorpo felino FCoVntibody test, come il
test anticorpo immunofluorescente che usiamo alla University of
Glasgow. Non tutte le prove sono compatibili con le nostre.
Nel nostro laboratorio, abbiamo trovato che il CoVF Immunocomb,
prodotto da Biogal Galed Laboratories, si confrontava molto favorevolmente
con il nostro test anticorpo. Questo risultato è stato presentato
ad un convegno: Second International Feline Coronavirus/Feline
Infectious Peritonitis
ed il sommario
è disponibile su quel sito web per chi volesse ulteriori
informazioni. L'articolo completo è pubblicato nel numero
di aprile 2004 del Journal of Feline Medicine and Surgery. L'Immunocomb
è un test anticorpo che può essere utilizzato in chirugia
veterinaria.
(N.B.: Biogal Galed hanno un collegamento da questo sito. Io
non sono in alcun modo stipendiata da loro, nè ho alcuna
partecipazione nei loro utili. Hanno finanziato lo studio nel quale
il loro test è stato valutato, ma sapendo preventivamente
che avrei pubblicato i dati ottenuti, qualunque fosse stato il risultato.
Io resto imparziale. Non ho nessun guadagno personale dall'uso di
Biogal, nè essi sponsorizzano la mia ricerca. Questo collegamento
c'è soltanto perché io personalmente trovo efficace
il loro prodotto CoVF Immunocomb. Essi pagano allo stesso modo di
altri inserzionisti, ma i loro soldi vanno al Celia Hammond Animal
Trust, organizzazione di beneficenza che assiste i gatti).
Nota per i produttori di test anticorpo CoVF: son felice di discutere
la valutazione dei vostri test anticorpo in qualunque momento.
Uso dei test per anticorpi CoVF
1. Diagnosi della PIF (vedi sopra diagnosi PIF ) 2. Testare un gatto/dei gatti che
sono stati in contatto con un altro gatto sospettato di diffondere
il CoVF 3.
Esami prima di accoppiare il vostro gatto con un gatto positivo
o negativo 4.
Valutare la presenza di CoVF in un'abitazione 5. Esaminare un gatto per possibile
introduzione in un'abitazione libera da CoVF
1. Diagnosi della PIF (vedi sopra diagnosi PIF )
Buoni test anticorpo incredibilmente utili per la diagnosi della
PIF, la maggior parte dei casi di PIF hanno titoli molto alti e
un test negativo può spesso escludere una diagnosi di PIF.
Occasionalmente, una PIF effusiva può sembrare negativa agli
anticorpi perché c’é così tanto virus nel gatto
che tutto l’anticorpo è legato ad esso e non è disponibile
per legare il virus nel test. Una domanda chiesta frequentemente
è: possono i test anticorpo differenziare il coronavirus
felino enterio dal virus PIF? Non è una buona domanda, perché
dovunque ci sia CoVF, si può sviluppare la PIF. Non è
stata trovata nessuna consistente differenza genetica o serologica
in virus da gatti con PIF rispetto a virus da gatti sani.
2. Testare un gatto/dei gatti che sono stati in contatto
con un altro gatto sospettato di diffondere il CoVF
Questi gatti hanno con ogni probabilità l'anticorpo contro
CoVF, in quanto è un virus estremamente infettivo. Tuttavia,
le prove possono essere utili per ottenere un titolo anticorpo da
utilizzare come confronto, quando in 2-3 mesi una ripetizione della
prova serve per determinare se il titolo anticorpo sta scendendo
o no. Logicamente, se il titolo anticorpo del gatto è meno
di 10 (cioè negativo) c'è una buona notizia: il gatto
non svilupperà PIF e non è portatore sano di CoVF,
così potete prendere un altro amico felino per fargli/farle
compagnia.
Sapere che un gatto è positivo per l'anticorpo CoVF
può aiutarvi a ridurre la tensione sul gatto per prevenire
la PIF.
3.
Esami prima di accoppiare il vostro gatto con un gatto positivo
o negativo
E' molto importante che gli allevatori di gatti evitino di infettare
i gatti propri o di altri facendo incontrare gatti positivi all'anticorpo
con altri gatti positivi, e gatti negativi all'anticorpo con altri
gatti negativi.
4. Valutare
la presenza di CoVF in un'abitazione
Poiché il CoVF è altamente infettivo, non è
sempre necessario testare tutti i gatti che vivono in una residenza
per stabilire se il CoVF è presente o no: se i gatti sono
in gruppi, allora solo un campione da ogni gruppo necessita di essere
testato. Di solito, quando il CoVF è endemico, oltre il 90%
dei gatti hanno anticorpi. In programmi di controllo, i gatti sono
testati ogni 2-3 mesi e, quando i titoli anticorpo dei gatti declinano
a zero, essi sono messi col gruppo dei negativi per prevenire il
ritorno dell’infezione.
5.
Esaminare un gatto per possibile introduzione in un'abitazione libera
da CoVF
Una volta che una residenza è priva di CoVF, è
molto importante che resti così, per questo motivo tutti
i nuovi gatti e gattini devono dare risposta negativa al test anticorpo
prima di essere introdotti. Può persino essere consigliabile
mettere in quarantena e testare gatti che ritornano da un accoppiamento
od un’esposizione.
Rilevamento del
virus tramite RT-PCR Vedi anche: Che cosa è la RT-PCR. La
RT-PCR (Reverse Transcriptase Polymerase Chain Reaction) rileva
il genoma FCoV, indicando così la presenza del virus. Tuttavia,
l’interpretazione di questi test presenta delle difficoltà:
sia i gatti sani e sia quelli colpiti da Peritonite Infettiva Felina
(FIP) possono risultare positivi al virus. Inoltre, i gatti con
malattie diverse dalla Peritonite Infettiva Felina (FIP) possono
evidenziare una presenza concomitante del virus
Nella mia ricerca ho rilevato che l’uso della RT-PCR risultava
meno utile rispetto ad altri test su anticorpi: per verificare che
un gatto avesse eliminato il FCoV è stato necessario un solo
titolo anticorpale dei 10 che abbiamo in laboratorio, ma ha richiesto
5 test RT-PCR mensili negativi sulle feci. Tuttavia la RT-PCR rimane
l’unico sistema per rilevare un gatto portatore – un gatto che diffonde
continuamente FCoV per 9 mesi o più, può essere considerato
un portatore a vita.
Nel momento in cui scrivo, non vi è alcuna RT-PCR che
può rilevare la differenza fra coronavirus che generano Peritonite
Infettiva Felina (FIP) e quelli che non la generano.
Cura della Peritonite Infettiva
Felina (FIP) – Questa sezione
è dedicata ai medici veterinari

Quali sono i segnali clinici (sintomi)
ai quali devo fare attenzione nel mio gatto?
Se si ha il sospetto che il gatto possa essere stato colpito
da Peritonite Infettiva Felina (FIP), è necessario fare attenzione
a uno qualsiasi dei seguenti segnali clinici:
Perdita
di peso
Febbri ricorrenti (di solito rilevate quando il veterinario misura
la temperatura del gatto) Anoressia Il gatto diventa sempre più pigro
del solito
Rigonfiamento improvviso dell’addome Osservare regolarmente da vicino
gli occhi del gatto e verificare eventuali modifiche al colore dell’iride
(l’area colorata dell’occhio del gatto attorno alla pupilla) o qualsiasi
venatura o sanguinamento (per capire che cosa cercare, osservare
da vicino gli occhi del gatto come descritto nella Sezione FIP secca
o non effusiva) Dispnea (il gatto respira attraverso la bocca)
Se il
gatto ha un attacco o una crisi convulsiva Se il gatto sembra perdere l’equilibrio
o diventa goffo Se il gatto cambia la propria personalità
Se si è un allevatore di gatti, i seguenti sintomi che
dovessero presentarsi sui gattini dovrebbero portare a pensare alla
possibilità della presenza del FCoV:
Figliata
di gattini di dimensioni non omogenee Diarrea nei gattini di 5-7 settimane
di vita
Starnuti o lacrimazione dagli occhi
Si tenga presente che tutti i segnali clinici sopra descritti
possono essere dovuti ad altre condizioni curabili, pertanto, se
si presenta uno di questi sintomi, si consiglia di portare i gatti
dal veterinario per un controllo, e “sperare in bene”. Si tenga
presente che 8 gatti su 10, i cui campioni sono stati inviati al
nostro laboratorio per una diagnosi di Peritonite Infettiva Felina
(FIP), non erano assolutamente colpiti da questa malattia
(top of page)
Grazie infinite per aver tradotto il sito della
d.ssa Addie dall'inglese all'italiano: Maria Elena Marino, Diana
Lavarini, Carlo Santulli, Claudio Nasso
last updated 5 March 2003
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